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Mi spiace nell'anima, che si ritardarano in qualche parte le scossioni delli pubblichi
Dacij, et che quello delle biave fatto in cantiere da me piu volte essendo uno de
maggiori non mi si concorso si che converra come gia scrissi alla Serenit`aVostra
portarmi in persona alla decimatione essendo uno de pi u rilevanti.
Prego Iddio benedetto che mi conservi sano; io certo non risparmiar o fattica, ne
incomodo per avantaggiare l'interessi dell'EE.VV.quali mi sono a cuore al maggior
segno. Gratie
Ceffa a Ventinovesimo Maggio 1660 S. N.
Francesco Valier Provveditore
ASVe, 1660f, DPGIL, b. 1169
n. 33
Serenissimo Prencipe
[
] A Ceffalonia non saprei a che si fusse riddotta l'unione ne di Guastatori, ne
di Cavalli; rappresentandomi l'impossibilita quel Signor Provveditore nelle affli-
tioni de continuati terremoti che tutta via vanno dirocando Case, e inferrendo danni
gravissimi a quell'Isola.
[
...
] non lasciando di dire, che aggravandosi l'Issole tutte dell'impositioni mul-
teplici sofferite la corente guera, supplicano il respiro nell'avenire, rappresentandomi
li Sindici e Capi non saper come pi u adempire ad altre scielte di huomini, n´eadaltre
contributioni che venissero suggerite. Gratie
Zante 18 giugno 1660 S. N.
Alvise Civran Provveditore Generale delle Isole
...
ASVe, 1660g, DRt, Cefalonia, b. 12
Document annexed to the 19 July dispatch by Francesco Valier (ASVe, 1660h)
Copia tratta dal Libro del Consiglio della Nobile Comunit`adiCeffa
1660 Addı primo Luglio [
]
Quando l'irra di dio volendo l'ispaventevol flagelo del taramoto con dano e spavento
indicibile non solo ha aterato le case tutte et rese inhabitabili con danni e [
...
]ma
tota via continuando cosi frequenti e vigorosi temendo della perdicione totale tutti
somersi a sostenere et recuperare le proprie creature che leva il modo di ogni uno
per pensare ad'altro che alle [
...
...
] miserie et alla vita propria de figli.
ASVe, 1660h, DRt, Cefalonia, b. 12
Replicata
Serenissimo Prencipe
Tutto che i fieri colpi di contraria fortuna habbino abbatuto in modo quest'aflita Isola
di Vostra Serenita con terribili terramoti, quali pure non desistono giorno, et notte di
farsi sentire. In ogni modo desiderando di far conoscer all'EE. VV. quanto desideri
il publico avantaggio. Ho fatto chiamare questi Signori Sindici, et rappresentatogli
l'urgente bisogno, che tiene il Prencipe nella presente campagna, di denaro. Ho fatto
si che ponghino parte in questo conseglio di metter gravezza sopra ogni migliaro
d'Uvapassa, come pure d'ogni botta di Moscato, et Vino, che si estraderano da
quest'Isola, di quarto uno di reale, da pagarsi dalli venditori, et questo in segno della
divotione che proffessano alla Serenita Vostra; quale fu presa, come dall'ingionta
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